Sicariidae e Filistatidae: note diagnostiche sul ragno violino
Loxosceles rufescens (Araneae: Loxoscelidae) (Fig. 1) è un ragno diffuso in tutta l’Europa, ma rilevato anche in diverse parti del mondo, dal Giappone all’America del Nord. In Italia è davvero molto frequente e lo si rinviene non soltanto in mezzo alla vegetazione, nei boschi, sotto i sassi o le cortecce, ma anche in aree urbanizzate e, soprattutto, all’interno di magazzini e abitazioni, dove si nasconde spesso dietro i mobili, dentro gli infissi delle porte, dietro i quadri, nel dorso di vecchi libri e rimane silente a lungo, finché non viene disturbato dall’uomo. Spesso morde durante i traslochi o quando spostiamo materiali legnosi come tronchetti da camino, tavole o anche semplici oggetti fermi da tempo e ancora impolverati. È davvero curioso che quasi mai se ne avverta il morso e che la lesione appena prodotta sia atipica, non costituita dai due caratteristici fori prodotti dalla penetrazione dei due cheliceri, ma da un solo foro, originato dalla loro stretta convergenza (Figg. 2 e 3). Quasi mai si pensa al morso di un ragno e non si riesce a capire quando è accaduto. Talvolta ce ne accorgiamo perché abbiamo un po’ di prurito o dolenzia sulla parte lesa, ma poi lentamente la cute comincia a far male e l’area lesionata si rigonfia per l’edema e la citotossina iniettata con il veleno agisce generando un’ulcera necrotica che pian piano si estende e l’area eritematosa diviene violacea (Fig. 3).