L’inverno degli insetti
Nelle nostre case, grazie ai termosifoni, splende un’eterna primavera. Gli altri organismi viventi, legati in modo indissolubile al clima, subiscono, invece, l’alternanza delle stagioni e, proprio in questo periodo, devono fronteggiare il freddo e il gelo. In realtà, le specie che si sono evolute nei nostri climi non si fanno spaventare dalle basse temperature, in quanto hanno passato milioni e milioni di inverni, munendosi, anno dopo anno, di idonee strategie per superarli in modo egregio. Prendiamo, per esempio, le farfalle: esse passano la fredda stagione protette nell’involucro spesso e duro della crisalide (lo stato intermedio tra il bruco e la farfalla). Le farfalle notturne fanno addirittura di meglio: la crisalide attende il sole della primavera chiusa in caldo bozzolo di seta. Protette da queste strutture, le farfalle entrano in diapausa – il letargo degli insetti – un processo che rallenta il metabolismo e consente di non nutrirsi per lunghi mesi. L’eccezione che conferma la regola esiste anche nel mondo delle farfalle e prende il nome di “vanesse dell’ortica”. Questi lepidotteri, infatti, trascorrono il rigido inverno come adulti immobili e nascosti in qualche anfratto, come il folto di una siepe, una cantina poco frequentata oppure una vecchia casa ormai abbandonata.
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