Dall’Egitto all’Australia
La maggior parte degli insetti non godono di una grande simpatia anzi, sono considerati delle bestie fastidiose che si meritano di perire inondati da insetticidi. Altri, pochi per verità, sono tenuti in grande considerazione e, addirittura, sono simbolo di bellezza, di capacità di trasformazione, di leggiadria ecc.
Per gli antichi Egizi, un insetto si distinto così tanto da meritarsi il rango di divino e, quindi, veniva raffigurato in dipinti a fianco di Osiride (dio della morte, che rinascendo produce fertilità alla terra e agli uomini) oppure del faraone.
Il suo profilo compare anche in bracciali, anelli e collane indossate da principesse e altre nobildonne della corte dei faraoni. Lui è il coleottero stercorario. Da dove proviene la sua fama? Cosa ha fatto questo piccolo animaletto per guadagnarsi un posto tra gli dei d’Egitto?
Osservandolo da vicino si può notare che i suoi gusti non sono certo nobiliari e non hanno nulla a che vedere con il suo presunto stato divino. Infatti, questo coleottero ama gli escrementi dei grandi erbivori su cui si avventano per lavorarli per bene con le loro zampette fino a ottenere tante piccole palline.
Queste palline vengono quindi fatte rotolare in cerca di un luogo adatto all’interramento. A proposito di palline, secondo l’opinione di alcuni studiosi, gli uomini preistorici si sarebbero ispirati all’attività di questi instancabili insetti per inventare la ruota. Sono stati infatti loro i primi a capire la superiorità in termini energetici dell’attrito volvente rispetto a quello radente.
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