Le cosiddette Piretrine includono sei composti (piretrina-1, piretrina-2, cinarina 1, cinarina 2, jasmolina 1 e jasmolina 2) con spiccate proprietà insetticide, tutti presenti nella polvere essiccata dei capolini della margherita del piretro (Chrysanthemum cinerariaefolium, fam. Compositae). L’effetto tossico negli insetti si ha quando le piretrine penetrano nella cuticola e raggiungono le cellule nervose nelle quali si legano ai canali del sodio di membrana, strutture responsabili della trasmissione del segnale nervoso. Il legame delle piretrine nei canali del sodio rallenta e altera il normale flusso degli ioni, con conseguente ipereccitazione e paralisi, che porta a morte l’insetto. Il mercato italiano offre vari prodotti insetticidi a base di piretrine e, soprattutto, di piretroidi (che di queste sono gli analoghi sintetici) destinati all’uso professionale e non, per soddisfare una domanda che negli ultimi decenni, l’insediamento della Zanzara Tigre ha fatto crescere sensibilmente.
Le piretrine mostrano rapida fotodegradazione all’aperto con tempi di emivita da 2 ore a 2 giorni, ragione che ha stimolato la sintesi di nuove molecole, comprese nella categoria dei piretroidi, dottate di maggiore tossicità e persistenza. Se contro insetti fitofagi o striscianti all’interno di edifici, la lunga emivita dei piretroidi può rappresentare una proprietà utile, nella lotta alle zanzare in ambiente aperto la persistenza ne aumenta gli effetti collaterali.
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